Pozzuoli è una delle aree archeologiche più affascinanti del mondo. La città ha rivelato con gli scavi del Rione Terra una ” Pompei sotterranea ” di suggestione imprevedibile. Fondata nel 520 a.C. da coloni greci che la diedero il nome di Dicearchia, ovvero “giusto governo”, fu chiamata dai Romani Puteoli (dai pozzi che emettevano meleodoranti vapori sulfurei), ed in breve divenne il più grande porto del Tirreno.
La sistemazione del porto di Ostia, ultimata durante l’impero di Nerone, segnò l’inizio del declino di Pozzuoli. Con l’accentuazione del bradisismo discendente che sommerse le opere portuali e con la caduta di Roma, Puteoli divenne un piccolo centro di pescatori, meta esclusivamente di brevi soggiorni termali.
Testimonianza delle vivaci attività commerciali di Puteoli è il Tempio di Serapide ( I-II d.C.), così chiamato per il ritrovamento di una statua della divinità egiziana. Ma in realtà la struttura era un “Macellum”, il mercato dei commestibili. Le botteghe erano allineate ai lati di un cortile porticato, mentre la sala absidata sul fondo era destinata al culto imperiale e degli dei protettori del mercato (tra cui Serapide), Le colonne di questa sala sono i più evidenti misuratori del fenomeno vulcanico flegreo: si di esse si notano infatti i buchi scavati dai molluschi marini quando venivano sommerse dalle acque durante le fasi di bradisismo discendente. L’acqua del mare ha toccato il livello massimo di 5 metri e 70 centimetri nel corso dell’XI secolo, prima che la terra flegrea riprendesse a salire.
La parte più antica della città è il Rione Terra (abbandonati negli anni ’80 per il bradisismo) collocato su uno sperone di tufo a 33 metri sul mare, che domina il porto. Gli scavi archeologici stanno rivelando l’affascinante tessuto della città romana, conservato intatto nel sottosuolo, con le strade fiancheggiate dagli ambienti. Questa zona costituiva la gloriosa Acropoli puteolana, inespugnabile difesa contro i nemici. Numerose opere greco-romane sono inglobate nelle abitazioni moderne.
Il monumento più significativo dell’aerea è il Tempio di Augusto, ritornato in luce dopo che il Duomo barocco di San Procolo – che ne riutilizzava le strutture- è bruciato nel 1964. In realtà si tratta del Capitolium, il tempio del culto della triade capitolina.
Il mercato era l’espressione più monumentale della città bassa mentre, salendo su per la collina alle spalle del porto fin verso le pendici del cratere della Solfatara, una serie ininterrotta di ricchissime abitazioni dava vita al quartiere residenziale della città alta. Purtroppo di intatto è rimasto ben poco è gran parte delle costruzioni antiche non ha retto a lle invasioni di Vandali e Visigoti ed ai fenomeni vulcanici; le devastazioni a fini speculativi in epoca moderna hanno fatto il resto.